23 feb 2014

Lesson number nine: I carciofi alla giudìa



Per questa ricetta è molto importante la scelta del carciofo romanesco ed il modo in cui viene "capato" [permettetemi questa parola ma è quella che si adatta di più alla pulitura del carciofo].

Per caparlo bene bisogna, con un coltellino piccolo piuttosto affilato, togliere le prime foglie che generalmente sono le più dure. Anche il gambo va pulito e leggermente accorciato. Una volta arrivati alle foglie più tenere si può tagliare di netto tutta la parte più esterna del carciofo, così

foto non mia

A questo punto passare un po' di limone tutto intorno ed immergere il carciofo in acqua e limone

foto non mia

Teneteli a bagno per circa un'ora in modo che si ammorbidiscano per bene.
A questo punto preparate l'olio di semi per friggere. Riempite la vostra friggitrice o la pentola perché i carciofi dovranno essere immersi nell'olio. A metà cottura potrete appiattirli per conferirgli il classico aspetto a fiore [potrete farlo o con le mani munite di guanti o aiutandovi con una pinza da cucina].

FOTO MIA! INCREDIBILE MA VERO!

Una volta scolati adagiateli su della carta assorbente. Salateli e pepateli a piacere.
Il vostro risultato dovrebbe essere questo qui

IMMAGINE MIA DI NUOVO! NON PRENDETECI L'ABITUDINE!

Che dire...buon appetito!



13 feb 2014

Claro que si

Questa era la Cri


Cristina credo sia stata una tra le persone più dolci, buone e sincere che io abbia mai conosciuto.
Il nostro primo incontro risale a quando il mio diciassettenne faceva la prima elementare, era in classe con il suo.
Il giorno di Natale di quell'anno il più piccolo ha avuto un problema che mi ha portato a ricoverarlo al Bambin Gesù e successivamente ad operarlo. Mi serviva qualcuno che tenesse mio figlio più grande e di tutto l'elenco della classe scelsi lei. Lo accolse  a casa sua per il pranzo di Natale e da quel momento è cominciata una bellissima amicizia che è proseguita ininterrotta fino alla sua morte.
La Cri era quella che alle feste o ai picnic portava  il suo Bellini artigianale o il suo profumatissimo Rossini ricco di fragole e prosecco. Metteva allegria a tutti noi.
La sua casa, a due passi dal Colosseo, era un via vai di amici che potevano passare da lei a qualsiasi ora volessero o ne avessero bisogno. Tante volte sono stata sul suo divano a piangerle sulla spalla.
Definiva il suo appartamento un "aeroplano scoppiato" per quanto era disordinato. Teneva sempre tutto fuori posto ma a noi piaceva così com'era. Leggeva tantissimo.  Era una donna con cui potevi parlare di tutto senza che si potesse provare alcun imbarazzo, mai.
Ricordo con piacere gli stuzzichini che preparava per smorzare la mia fame. Si ingegnava con tartine assortite sempre gustosissime.
Quando la andai a trovare la prima volta dopo aver saputo della malattia, aprì la porta dicendomi: "Sono tumorata di Dio".

Se ne è andata il 18 febbraio dell'anno scorso. Avevo un gran bisogno di ricordarla.



7 feb 2014

Una lacrima sul viso

Piango per tutto
Piango per un insuccesso. Piango per un successo.
Piango se vedo un film con un finale triste. Ma piango anche in caso di lieto fine.
Piango per un amore finito. Piango per un amore mai iniziato. Ma io piango anche per un amore felice e ricambiato.
Piango se mi dici ti amo. Ma io piango anche se non me lo dici.


Vi dedico a questo proposito un passo del Talmud

"State molto attenti a far piangere una 
donna, 
che poi Dio conta le sue lacrime! 
La donna e' uscita dalla costola 
dell'uomo, 
non dai piedi perche' dovesse essere 
pestata, 
non dalla testa per essere superiore, 
ma dal fianco per essere uguale.... 
un po piu' in basso del braccio per essere 
protetta, 
e dal lato del cuore per essere Amata"




Dio conta le lacrime delle donne, non le lacrime di coccodrillo.



6 feb 2014

Bollicine



Direi che Yossarian è stato un po' meno sintetico di me sulla questione Sodastream.
Vale la pena saperne qualcosa di più.