13 feb 2014

Claro que si

Questa era la Cri


Cristina credo sia stata una tra le persone più dolci, buone e sincere che io abbia mai conosciuto.
Il nostro primo incontro risale a quando il mio diciassettenne faceva la prima elementare, era in classe con il suo.
Il giorno di Natale di quell'anno il più piccolo ha avuto un problema che mi ha portato a ricoverarlo al Bambin Gesù e successivamente ad operarlo. Mi serviva qualcuno che tenesse mio figlio più grande e di tutto l'elenco della classe scelsi lei. Lo accolse  a casa sua per il pranzo di Natale e da quel momento è cominciata una bellissima amicizia che è proseguita ininterrotta fino alla sua morte.
La Cri era quella che alle feste o ai picnic portava  il suo Bellini artigianale o il suo profumatissimo Rossini ricco di fragole e prosecco. Metteva allegria a tutti noi.
La sua casa, a due passi dal Colosseo, era un via vai di amici che potevano passare da lei a qualsiasi ora volessero o ne avessero bisogno. Tante volte sono stata sul suo divano a piangerle sulla spalla.
Definiva il suo appartamento un "aeroplano scoppiato" per quanto era disordinato. Teneva sempre tutto fuori posto ma a noi piaceva così com'era. Leggeva tantissimo.  Era una donna con cui potevi parlare di tutto senza che si potesse provare alcun imbarazzo, mai.
Ricordo con piacere gli stuzzichini che preparava per smorzare la mia fame. Si ingegnava con tartine assortite sempre gustosissime.
Quando la andai a trovare la prima volta dopo aver saputo della malattia, aprì la porta dicendomi: "Sono tumorata di Dio".

Se ne è andata il 18 febbraio dell'anno scorso. Avevo un gran bisogno di ricordarla.



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